






lunghezza 16km
Cavolo, quanto è bella Misurina!!!
Inizio questa recensione soffermandomi sull’impressione che vorrei che tutti provassero vedendo per la prima volta questo luogo incantato, fiabesco perché questo piccolo angolo ha tutto – ma proprio tutto – per essere la scenografia di qualsiasi fiaba raccontata.
Cavolo, quanto è bella Misurina!!
Pare proprio che Dio, quella volta, abbia voluto creare il luogo perfetto: laghetti, torrenti, prati e alberi sono tutti al posto giusto, con la forma giusta con il profumo giusto e con il suono giusto.
Davide, ci sono anche le crode… oh caspita, avevo dimenticato le crode.
No, non le avevo dimenticate, è solo che sono talmente belle da risultare praticamente indescrivibili, al punto tale che chi si trova a dover scrivere una recensione su Misurina non sa quando inserirle. Vorresti creare quell’atmosfera e quella tensione giusta nel lettore per poi schiaffargliele in faccia, per poterlo spiazzare e lasciarlo a bocca aperta.
Come si fa a descrivere un paesaggio del genere? Da dove si inizia? Non basta nominare le cime che vedrete in questa escursione, non basta cercare di descrivere minuziosamente il colore che emette la dolomia illuminata dal sole, non basta parlare del suono che quei bianchi ghiaioni emettono, non basta neanche dire quanti sospiri per ogni cosa nuova vi appare davanti ogni metro che fate. Non basta non basta e non basta.
Non è la prima volta che faccio il giro dei Cadini, la prima volta risale al 2010 ma la gita non era stata organizzata da me quindi non avevo prestato particolare attenzione al percorso, godendomi solo il panorama mozzafiato; eravamo partiti dal Rifugio Col De Varda, Forcella del Nevaio e poi Rifugio Fonda Savio.
Questa volta, invece, è toccato a me organizzare l’escursione, ormai sono diventato grande!
Aprendo la cartina salta subito all’occhio la miriade di giri e di anelli che si possono percorrere in questo luogo magico, potendo accontentare sia il turista medio che l’escursionista più esperto. Ma la mia idea è molto chiara fin dall’inizio: partenza dal Rifugio Fonda Savio, prosecuzione attraverso il sentiero Bonacossa per poi imboccare il sentiero attrezzato Durissini e tornare al Rifugio Fonda Savio.
Bene, studiato il percorso, zaino in spalla e via!!
Parcheggiamo la macchina nello spiazzo che si trova prima del Lago d’Antorno sulla destra dove si possono vedere i cartelli che indicano “Rifugio Fonda Savio”.
Il primo tratto di sentiero (n°115) si presenta come spesso accade all’inizio delle camminate di montagna, ossia immerso nel bosco, ma poiché Misurina è situata a 1800 mt s.l.m. questo tipo di vegetazione ci accompagna per un breve tratto, dopo aver camminato per 1,5 km gli orizzonti si distendono e si ampliano e alle nostre spalle spunta rossa in un mare di bianco la egocentrica Croda Rossa.
Dopo 2,5 km di cammino con 400 m di dislivello positivo (non troppo impegnativi) giungiamo al Rifugio Fonda Savio.
Imbocchiamo poi sulla destra il sentiero Bonacossa (n°117) che in poco più di 1 km ci porta alla prima forcella prevista in questa escursione, forcella del Diavolo. Qui siamo circondati da un paesaggio lunare, non c’è nessuna forma di vita al di fuori di qualche “calzetto alto” che ci saluta.
Arrivati in forcella si trova a mio avviso uno tra gli scorci più belli delle Tre Cime di Lavaredo; ma lasciamo agli alto-atesini l’idea che la foto migliore delle Tre Cime sia faccia dal loro territorio.
È necessario prestare un po’ di attenzione nella discesa perché ci sono delle scalette ripide (visibili nel video) e poi subito partiamo alla volta della seconda forcella.
Qua l’ambiente circostante cambia un po’, non ci sono più i lunghi orizzonti che abbiamo trovato all’inizio, sembrerà, invece, di essere nel cuore dei Cadini un po’ come i nani che ne “Il signore degli anelli” scavano alla scoperta dell’oro fino al cuore della montagna.
Quanti ghiaioni, quante guglie, quante ombre…eh si, perché abbiamo avuto la fortuna di trovare la giornata più bella dell’estate 2015, e quel sole che ancora non vediamo perché nascosto dietro alla cresta della montagna, scaglia i propri raggi sulle rocce sopra di noi creando delle ombre che continuano a cambiare minuto per minuto e passo per passo.
Perdendomi a guardare queste spettacolo, arrivo in cima alla Forcella della Neve.
Il paesaggio torna ad aprirsi, in fondo si può vedere anche il rifugio Città di Carpi.
Qua inizia in sentiero attrezzato Durissini (n°112) che costeggia un grande ghiaione; dovremo affrontare ancora quattro forcelle prima di chiudere l’anello e tornare al Fonda Savio, Forcella Cristina (2380 m s.l.m.), Forcella del Deserto (2400 m s.l.m.), Forcella Sabbiosa (2450 m s.l.m.) e per finire Forcella della Torre (2400 m s.l.m.). Un continuo sali scendi con qualche pezzo attrezzato (fattibile senza imbrago sebbene continui a dire che è sempre meglio tenerne uno nello zainetto) che vi farà entrare in un sistema riflessivo emozionante. E, se non vi farà entrare in questo mondo di certo il problema non sarà dei Cadini.
Ed eccoci di nuovo al Fonda Savio, adesso mancano solo quei 2 km per tornare alla macchina.
Un giro stupendo che consiglio di fare con gente poco loquace perché una parola di troppo potrebbe rovinare questa esperienza unica, quasi mistica.
Il giro completo è di 16 km e considerando la risalita delle 6 forcelle ma anche il panorama di cui potrete godere, alla fine non vi resterà che dire: dolci strade salate!